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La banca dati intende fungere da sussidio informatico per le ricerche sulle produzioni bronzistiche di età etrusca, in particolare di quei centri e di quei territori (soprattutto Chiusi, Orvieto, Perugia) da dove provengono gli oggetti che fanno parte della raccolta.

Il lavoro è frutto della convenzione tra la Fondazione Faina e l’ISMA (Istituto di Studi sul Mediterraneo Antico) del CNR, stipulata con lo scopo di attivare una proficua collaborazione tra i due enti, che consenta di mettere reciprocamente a disposizione competenze, conoscenze e strumentazioni e di diventare un punto di riferimento per quello che riguarda lo studio e la pubblicazione di tematiche concernenti il collezionismo archeologico ottocentesco, la storia dell’etruscologia e la catalogazione informatizzata del patrimonio archeologico, nonché la sua fruibilità in rete.

Particolarmente attuale e importante quest’ultimo aspetto della ricerca. Dall’inizio degli anni Duemila la rete Internet si è imposta infatti come luogo virtuale di fruizione e scambio di contenuti digitali, anche nel settore dei beni culturali, e in Europa e in Italia diversi sono stati i progetti e le iniziative, a diverso livello, finalizzati a promuovere la diffusione sul web di tali risorse culturali. In questa linea si pone anche la banca-dati dei bronzi Faina, realizzata nella sua versione iniziale utilizzando il CMS open source Museo Web, sviluppato nei primi anni Duemila nell'ambito del progetto MINERVA e curato dal Ministero per i Beni e le Attivita' culturali e ora aggiornata in una versione più agile e attuale.