Rivestimento con base circolare lievemente espansa, forata al centro per l’inserimento del chiodino di fissaggio al piede di legno del diphros. Il fusto è ricurvo e cavo all’interno, con orlo superiore dotato di piccole appendici centrali. La parte superiore è costituita da due lamine diametralmente opposte e lievemente arcuate, di cui ne rimane una, in origine legate da una traversa orizzontale.
Su questi piccoli rivestimenti bronzei si è soffermato A. Naso (Anathemata etruschi nel Mediterraneo orientale, in Annali della Fondazione per il Museo “Claudio Faina”, XIII, 2006, pp. 351-416, dove vengono forniti dettagliati elenchi degli esemplari noti). sottolineando l’appartenenza di tali manufatti ai diphroi, oggetti legati al mondo maschile deposti nei corredi delle tombe con allusione alle cariche magistratuali ricoperte in vita dal defunto. La loro diffusione si inquadra tra VI e V secolo a.C.