1529_applique
  • Inv. 1529

  • Alt. cm 4

  • Manca il braccio destro di Kyknos

  • Bronzo fuso

Sulla sinistra, Eracle, giovane e imberbe, si muove nello schema della corsa in ginocchio, con un piede appoggiato su uno scudo ovale. Ha la testa di prospetto e la leontè annodata sul petto e sollevata a coprire il capo. Con il braccio destro brandisce la clava, mentre con il braccio sinistro afferra l'elmo del suo avversario, Kyknos, semidisteso ai suoi piedi con busto frontale. Il guerriero è barbato, ha il capo coperto da un elmo con paraguance e alto pennacchio e il busto protetto da una corazza. Le due figure poggiano su un sostegno costituito da due protomi di hippalektryones.

La placchetta proviene dalla necropoli di Crocefisso del Tufo ed è entrata a far parte della raccolta Faina con il conte Eugenio.

La sua funzione era quella di decorare la fronte di un elmo di tipo italico-calcidese. Le due figure rappresentate sono a sinistra Eracle, riconoscibile dai suoi attributi caratteristici, quali la leontè e la clava, e a destra Kyknos, rappresentato generalmente come oplita. Kyknos è un brigante, figlio di Ares e Pelopia, che rapinava e uccideva i viaggiatori che si recavano verso il santuario di Apollo a Delfi e con le loro spoglie offriva sacrifici al padre. Eracle lo uccide in un duello.. Gli hippalektryones sui cui poggiano i combattenti sono creature ibride, che uniscono i caratteri dei galli e dei cavalli, dotate di valore apotropaico.

Il combattimento tra Eracle e Kyknos compare su alcune placchette di elmo come quella di Londra, British Museum, Parigi, Louvre e Marzabotto, Museo Etrusco, assegnate ad una fabbrica vulcente di età tardo arcaica. Al medesimo ambito produttivo può essere attributo l’esemplare della collezione Faina. 

Bibliografia: A. Caravale, Museo Claudio Faina di Orvieto. Bronzetti votivi, Perugia 2003, pp. 38-39; Sulle orme di Eracle, catalogo della mostra, Roma 2014; G. Bardelli, Minima cascologica. A proposito di alcune appliques bronzee figurate di elmi etruschi ed italici, in H. Baitinger, M. Schönfelder (edd.), Hallstatt und Italien. Festschrift für Markus Egg, Mainz 2019, p. 501