- Inv. 2394
- Inv. Mauro Faina: 550
- Alt. cm 18,5
- Vaso laminato e ripassato al tornio; ansa fusa
Orlo estroflesso con labbro ripiegato verso il basso, solcato da incisioni parallele; collo a profilo concavo, segnato nel punto di attacco con il corpo da una solcatura; corpo ovoide compresso; piede basso ad anello. Ansa a braccetti con fusto a bastoncello rastremato verso il basso e braccetti configurati a protome di cigno, con poggiapollice a rotella sulla sommità. L’attacco sulla spalla è costituito da una foglia cuoriforme ornata da un’apicatura a rotella. Il coperchietto è solcato da linee concentriche ed è dotato di una piccola presa centrale.
L’anfora rientra in una serie prodotta in età tardo ellenistica, con attestazioni dalla prima metà del II secolo a.C. (ad es. esemplari dalla tomba dei Ceicna, Castiglione del Lago, M. Sannibale, Le urne cinerarie di età ellenistica, Roma 1994, pp. 130-131, nn. 21.7-21.8) alla metà circa del I a.C. (tomba di Treviglio, Bergamo, R. De Marinis, L'età gallica in Lombardia, in Atti 2 Convegno Archeologico Regionale, Como 1986, pp. 138-139). Le attestazioni della fase più antica, tra le quali va inserito anche l’esemplare Faina, sono concentrate in Etruria centrale interna.
Bibliografia: A. Caravale, Museo Claudio Faina di Orvieto. Vasellame, Perugia 2006, p. 51, n. 71.