Lo strigile ha capulus piatto, ripiegato a maniglia e chiuso superiormente sul retro, più sottile, da una placchetta a foglia lanceolata unita al dorso della ligula tramite un ribattino. Sulla faccia anteriore porta impresso, entro un cartiglio rettangolare, il marchio sinistrorso Soteira, in caratteri greci; ai lati del marchio sono rappresentati due pegasi rampanti entro un cartiglio circolare.
L’esemplare appartiene ad un tipo molto noto in Etruria e nell’area centrale della penisola. La variante riproduce la forma classica dello strigile greco ed è contraddistinta da capulus nastriforme semplice ed attacco con la ligula distinto superiormente da bordino rilevato.
Il bollo centrale con la scritta Soteira presente sul manico rientra in un gruppo consistente di marchi di fabbrica in lingua greca, presenti su strigili di IV-III secolo a.C. che si ritiene furono importati dalla Magna Grecia o che vennero prodotti da artigiani italioti operanti in Etruria e nel Lazio.
Figure di pegasi da sole rappresentate in corsa, limitate da uno spazio circolare, compaiono inoltre su monete, gemme e bolli vascolari di ambito greco e romano dalla fine del IV secolo a.C.
Anni finali del IV secolo a.C.
Bibliografia: A. Caravale, Bronzi dalla necropoli di Crocefisso del Tufo di Orvieto nella collezione Faina, in Archaeologiae, IX, 1.2, 2011 (2014).