- Inv. 1686
- Lungh. cm 13,6
- Bronzo fuso
Ad un orizzonte cronologico risalente tra le fasi finali dell’età del Ferro e l’Orientalizzante Medio è riferibile questa forcella per tessere, ben conservata, di provenienza ignota. La forcella è costituita da una coppia di placchette rettangolari, con estremità arrotondate e terminazioni a filo ondulato e presenta una decorazione ottenuta con serie di punzonature circolari. La presenza di questi strumenti legati alla sfera muliebre si concentra in Etruria meridionale (Veio, Vulci, Marsiliana d’Albegna, Vetulonia, Bisenzio), nell’agro falisco-capenate (Civita Castellana, Nazzano, Narce e Capena) e Campania (Gleba 2008, 151; Pitzalis 2010, 185, note 91, 93). La funzione delle forcelle in bronzo è stata recentemente individuata in una sorta di telaio portatile orizzontale, impiegato per realizzare strette fasce di tessuto, in un tipo di tessitura detto a tavolette. Le appendici laterali ricurve dell’oggetto avevano la funzione di fissare la forcella alla vita della donna tramite fili in materiale organico, mentre alle placchette della stessa erano attaccati i fili dell’ordito, chiusi all’estremità opposta da tavolette fittili o di legno (Pitzalis 2010, 185, note 91 e 93; Pitzalis 2016, 65-66).
Esemplari a Roma, Villa Giulia: Catalogo Generale dei Beni Culturali