L’esemplare ha ligula incurvata e stretta, decorata sul dorso da incisioni impresse a freddo a forma di foglia lanceolata. Il capulus è a verga rettangolare, è distinto dalla ligula da un bordino ed è ornato sul dorso da puntinature, che in parte formano un motivo ad onde. Presso l’attacco con la ligula sono disposti, secondo uno schema a T, due bolli impressi di forma rettangolare, con lati concavi leggermente apicati; su quello più alto si leggono le lettere LM. Lo strigile appartiene ad una produzione di età romana, presente dalla metà del I secolo a.C. e può essere riferito al tipo 3 della classificazione di G. Caramella (Bini M.P., Caramella G., Buccioli S. 1995, I bronzi etruschi e romani, Materiali del Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia XIII, Roma). Tipici della serie sono i marchi contenenti il nome latino dell’artigiano, generalmente il praenomen e il nomen al genitivo o abbreviati alle sole iniziali. Per il tipo di decorazione puntinata del capulus, la forma della ligula e quella della coppia di cartigli, lo strigile della collezione Faina può essere messo in relazione con un esemplare nel Museo Archeologico Nazionale di Aquileia con bollo LTAMP (Giovannini A., Maggi P. 1994, “Marchi di fabbrica su strigili ad Aquileia”, in Epigrafia della produzione e della distribuzione. Actes de la 7e Rencontre Franco-Italienne sur l’Épigraphie du Monde Romain (Rome 1992), Rome, pp. 609-643 1994, p. 638, n. 22, tav. XV).